mercoledì 10 maggio 2017

Mercoledì 3 maggio. Visita al Parque de Utinga



La giornata di oggi è dedicata ad una doppia visita: visita al “Sistema di approvvigionamento idrico della regione metropolitana di Belém” ed alla sede dell’Ideflor-bio, entrambe all’interno del Parque do Utingua, nella città di Belém.
In prima mattinata abbiamo visitato il sistema integrato di raccolta e purificazione dell’acqua. Il sistema è gestito dalla COSANPA - Companhia de saneamento do Pará e copre il fabbisogno di più di un milione e 200mila persone residenti nella regione metropolitana. L’acqua raccolta nella struttura che abbiamo visitato proviene dal lato destro del Rio Guamá e passa per 3 fasi di trattamento:
  1. L’acqua di raccolta viene conservata in due laghi naturali (il Lago Água Preta ed il Lago Bolonha) che sono alimentati sia dalle acque di raccolta provenienti dal fiume sia da altre fonti naturali;
  2. Le acque dei laghi vengono trasferite nelle tre ETAs (stazioni di trattamento);
  3. Dopo aver subito il trattamento, l’acqua purificata viene trasferita in 9 “Settori Operazionali” ed è pronta per la distribuzione.
Alcuni quartieri sono serviti da sistemi isolati, che prevedono la purificazione (con tecniche differenti) di acque sotterranee.

Durante la nostra visita abbiamo avuto l’opportunità di osservare da vicino il Lago Bolonha e presso la stazione Bolonha (la maggiore del sistema) abbiamo seguito l’intero processo di trattamento delle acque in tutte le sue fasi: a partire dall’uso di sostanze chimiche per favorire il coagulo delle componenti nocive, passando per un complesso sistema di vasche di decantazione dove si realizza la fase di accumulazione e rimozione delle stesse sotto forma di grandi “fiocchi”. 




Successivamente l'acqua passa attraverso un filtro siliceo che viene regolarmente monitorato. Infine siamo entrati nella stazione di controllo (non ancora del tutto automatizzata) e nel laboratorio di analisi chimica nel quale gli operatori monitorano in maniera continua la qualità dell’acqua prima, durante ed al termine del processo. Nonostante questo complesso processo l'acqua, a detta degli stessi operatori, è sottoposta ad una serie di variabili esterne (ad esempio, l'intensità delle pioggie che inondano le vasche aperte) o l'inadeguatezza della rete di distribuzione tantochè la stessa CONSAPA garantisce la qualità dell'acqua fino ad un certo punto del percorso riconoscendo nell'acqua che arriva nelle case la presenza di residui ferrosi e nitrati potenzialmente dannosi e causa di malattie all'apparato digestivo. Nonostante gli sforzi per migliorare la qualità dell'acqua, le famiglie di Belem si ritrovano nella necessità di dotarsi di un filtro domestico.  




























Nel pomeriggio, dopo aver attraversato l'aerea del parco, apprezzandone la ricchezza, l'organizzazione e lo sforzo di farne un'area turistica, abbiamo incontrato  Wendell Andrade, giovane ed entusiasta Direttore dell’area di Gestione e Monitoraggio delle Unità di Conservazione (DGMUC) che ci ha accolto presso l’Istituto di Sviluppo Forestale e della Biodiversità dello Stato del Pará (Ideflor-bio). Wendell ci ha illustrato quante e quali sono le Unità di Conservazione e quali sono le sfide e gli obiettivi che il nucleo affronta in ognuna di esse, facendo distinzione tra aree urbane (ad esempio, gestione dell’abusivismo edilizio) e rurali (ad esempio, deforestazione e pesca illegale).  Compiti complessi e delicati, svolti con grande passione nonostante le risorse limitate. Infatti, nel Dipartimento di Gestione e Monitoraggio delle Unità di Conservazione (DGMUC) lavorano appena 52 persone, che si occupano di monitorare un territorio che per estensione corrisponde a circa il 75% del territorio italiano. 









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